Ultima modifica: 16 Dicembre 2020

Erasmus+ KA2 Bits and Pieces of Culture: l’IC A. Gabelli ospita la mobilità virtuale con successo

Nei giorni 2-3-4-9-10 dicembre 2020 si è tenuta la mobilità virtuale organizzata dal nostro Istituto all’interno del progetto Erasmus+ KA229 Bits and Pieces of Culture.

In seguito all’emergenza Coronavirus e alla conseguente impossibilità di vivere in modo “canonico” l’esperienza Erasmus, insieme ai nostri partner da Croazia, Polonia, Grecia, Spagna e Cipro ci siamo ritrovati a fare i conti con l’improvvisa necessità di annullare la visita a Misterbianco prevista nel marzo 2020, e a dover poi ripensare il concetto stesso di “fare Erasmus”. È toccato proprio a noi l’arduo compito di convertire le attività in presenza in attività al 100% online, pur mantenendo vivi i valori e lo spirito del Programma dell’Unione Europea; ciò ha tuttavia aperto la via per la sperimentazione digitale e l’implementazione di pratiche innovative all’interno di Erasmus+, rilanciando così questo partenariato strategico per scambi tra scuole che era stato portato avanti con successo fino al momento della “pausa forzata” imposta dall’emergenza Covid-19.

Nei cinque intensi giorni di attività online, 75 alunni dai 5 paesi partner e 45 alunni italiani della scuola secondaria di I grado (coinvolti in vario modo nell’accoglienza e nello svolgimento delle attività didattiche) hanno preso parte alla mobilità dedicata all’Italia, “Bits and Pieces of Monuments”. I task sono stati rimodulati per non snaturare gli obiettivi e le finalità originarie del progetto; al contrario, le potenzialità e gli strumenti del mondo digitale sono stati utilizzati per avvicinarsi quanto più possibile al mondo reale, fondendo tra loro le due dimensioni. Visite guidate, attività didattiche, workshop focalizzati sulla cultura italiana e sulle tradizioni locali sono stati adattati alla realtà virtuale utilizzando vari contenuti e materiali multimediali creati da docenti e alunni dell’Erasmus Club nel corso delle settimane precedenti. Così, se da una parte il programma ha previsto diverse attività collaborative su monumenti, città e siti UNESCO di tutti i paesi partner (tramite piattaforma di videoconferenza, il TwinSpace di eTwinning e svariate app), dall’altra il consueto tour della città ospitante è stato trasformato in una escape room didattica, una sorta di videogame con cui gli studenti sono stati proiettati all’interno di un tour immersivo a 360° di Misterbianco; la visita a uno dei siti UNESCO locali ha lasciato il posto a una mappa interattiva dei sette siti UNESCO in Sicilia, suscitando nei partner stupore e ammirazione per la ricchezza delle bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche del nostro territorio. Ancora, ogni giorno non sono mancate delle “pillole culturali” locali, con attività coadiuvate dagli stessi studenti: canti e danze tipiche siciliane, eseguite da un gruppo di alunni in apertura e chiusura della mobilità; contributi video inediti sul Carnevale di Misterbianco, accompagnati dall’esibizione di ballo da parte di una delegazione di ragazzi che hanno indossato i costumi della sfilata delle scuole, edizione 2020; uno “showcase” dei principali cibi tradizionali siciliani, per illustrare dal vivo le nostre abitudini alimentari; un divertente focus sulla lingua italiana, coinvolgendo tutti anche a distanza, prima insegnando le parole e poi ballando insieme sulle note della famosa hit anni ’80 “Gioca Jouer”.

Soddisfazione è emersa dalle parole pronunciate dalla Dirigente Scolastica durante la cerimonia conclusiva: “Il nostro Istituto ha vissuto una settimana straordinaria. Siamo onorati di aver rappresentato l’Italia e di aver fatto conoscere Misterbianco in Europa, nonostante le difficoltà legate al particolare momento storico che stiamo attraversando. Soprattutto, abbiamo riscoperto l’entusiasmo di lavorare in sinergia con le altre scuole straniere, condividendo valori e obiettivi comuni attraverso un’esperienza che ricorderemo a lungo. Siamo orgogliosi del lavoro dei nostri alunni e di quello degli alunni delle delegazioni straniere e ci auguriamo di poterli accogliere presto nella nostra città.”

Il meeting internazionale si è concluso regalando momenti di gioia mista a commozione ad alunni e docenti, che hanno saputo cogliere il meglio da un’esperienza tanto inaspettata quanto significativa. Il feedback ricevuto dai partecipanti è stato estremamente positivo, enfatizzando come la dimensione digitale abbia comunque favorito un tipo di apprendimento basato su principi chiave quali la collaborazione, l’interazione e la condivisione tra paesi diversi. “Sono stati mesi particolarmente complicati. Insieme ai nostri partner, sentiamo di aver svolto un percorso di crescita umana e professionale. Fino a poche settimane fa non avremmo mai immaginato di riuscire a organizzare dal nulla, in così poco tempo, una mobilità virtuale e di ottenere tali risultati sperimentando un format del tutto inedito”, ha dichiarato la prof.ssa Licia Arcidiacono, docente referente del progetto per conto dell’Istituto. “Vedere così tanti volti sorridenti, anche da dietro a uno schermo, ci ha dato la forza di continuare e ci ha ripagato dei tanti sacrifici fatti per portare avanti il progetto e mostrare il meglio del nostro Paese e del territorio locale, nonostante la distanza. Niente potrà sostituire la ricchezza di un tradizionale scambio Erasmus, ma questa esperienza ci ha permesso di introdurre elementi didattici innovativi che potranno essere integrati anche alle mobilità in presenza in nuovi progetti futuri”.

La prof.ssa Margherita Rizzuto, che ha contribuito attivamente alla rimodulazione e allo svolgimento delle attività a distanza, ha aggiunto: “In un momento in cui siamo impossibilitati a viaggiare, la mobilità virtuale è stata come una finestra sul mondo, un’apertura verso l’esterno. L’entusiasmo dei ragazzi è stato coinvolgente e ci ha trasmesso ottimismo.”

Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno lavorato incessantemente per la buona riuscita della visita virtuale in entrata e agli alunni coinvolti che, con entusiasmo e voglia di fare, hanno saputo trarre il meglio dall’esperienza.