Ultima modifica: 22 Febbraio 2011

Lo stile Liberty

liberty

L’Art Nouveau (Arte Nuova, in francese), fu uno stile artistico, diffuso in Europa e negli Stati Uniti, che interessò le arti figurative, l’architettura e le arti applicate, tra il 1890 e il primo decennio del Novecento.

L’Art Nouveau (Arte Nuova, in francese), fu uno stile artistico, diffuso in Europa e negli Stati Uniti, che interessò le arti figurative, l’architettura e le arti applicate, tra il 1890 e il primo decennio del Novecento.

Il movimento, conosciuto internazionalmente soprattutto con la denominazione francofona, assume localmente nomi diversi, ma dal significato di fondo affine, tra i quali: Style Guimard, Style 1900 o Scuola di Nancy (Francia), Stile Liberty (dal nome dei magazzini inglesi di Arthur Lasenby Liberty, che vendevano oggetti esotici), Modernismo o Stile floreale in Italia, Modern Style in Gran Bretagna, Jugendstil ("Stile giovane") in Germania, Nieuwe Kunst nei Paesi Bassi, Styl Młodej Polski (Stile di Giovane Polonia) in Polonia, Style sapin in Svizzera, Sezessionstil (Stile di secessione, vedi la secessione viennese) in Austria, Secesija in Serbia e Croazia, Modern in Russia e Arte Modernista o Modernismo in Spagna.

Indice
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Storia dello stile Art Nouveau


Architettura. Scalinata della casa di Victor Horta a Bruxelles, uno degli esempi più rappresentativi di edificio Art Nouveau, fine Ottocento.

Lo stile liberty ebbe il suo inizio nel 1890. Il nome deriva da quello di un negozio parigino, «l’Art Nouveau Bing», aperto nel 1895 da Siegfrid "Samuel" Bing, che sfoggiava alcuni oggetti dal design innovativo, ovvero di provenienza estremo-orientale, tra cui mobili, stoffe, tappeti e vari oggetti d’arte. Il movimento trae le sue origini dall’ideologia estetica anglosassone delle Arts and Crafts, che aveva posto l’accento sulla libera creazione dell’artigiano, come unica alternativa alla meccanizzazione e alla produzione in serie di oggetti di dubbio valore estetico. L’Art Nouveau, rielaborando questi assunti, aprì la strada al moderno design e all’architettura moderna. Un punto importante per la diffusione di quest’arte fu l’Esposizione Universale del 1900, svoltasi a Parigi, nella quale il nuovo stile trionfò in ogni campo. Ma il movimento si diffuse anche attraverso altri canali: la pubblicazione di nuove riviste, come L’art pour tous, e l’istituzione di scuole e laboratori artigianali. Lo stile raggiunse probabilmente il suo apogeo durante l’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna, svoltasi a Torino nel 1902, in cui furono esposti i progetti di designers provenienti dai Paesi europei.

Nel campo letterario, i caratteri più importanti sono: il preziosismo, l’esotismo, l’allusione ai mondi del passato, ormai scomparsi (il Medioevo cavalleresco, le corti dei re Luigi in Francia, le monarchie cinesi e giapponesi), l’opposizione al positivismo, e l’interesse verso la teosofia. Nella narrativa, rigetta il realismo, optando per la novella storica e il racconto di esperienze di allucinazioni e pazzia, per la descrizione di raffinati ambienti di Bohemia, introducendo il personaggio della donna fatale, che conduce gli uomini al piacere e alla morte.

Caratteristiche dell’Art Nouveau [modifica]


Pittura. Gustav Klimt, Entwurf für den Wandfries im Palais Stoclet in Brüssel (L’albero della vita – dettaglio), 1905-1909.

Una delle caratteristiche più importanti dello stile è l’ispirazione alla natura, di cui studia gli elementi strutturali, traducendoli in una linea dinamica e ondulata, con tratto «a frusta». Semplici figure sembravano prendere vita e evolversi naturalmente in forme simili a piante o fiori. Come movimento artistico l’Art Nouveau possiede alcune affinità con i pittori Preraffaelliti e Simbolisti, e alcune figure come Aubrey Beardsley, Alfons Mucha, Edward Burne-Jones, Gustav Klimt, e Jan Toorop possono essere collocate in più di uno di questi stili. Diversamente dai pittori simbolisti, tuttavia, l’Art Nouveau possedeva un determinato stile visivo; e al contrario dei Preraffaelliti che prediligevano rivolgere lo sguardo al passato, l’Art Nouveau non si formalizzava nell’adoperare nuovi materiali, superfici lavorate, e l’astrazione al servizio del puro design.

L’Art Nouveau in architettura e design d’interni evitò lo storicismo eclettico che permeava l’Epoca vittoriana. Gli artisti dell’Art Nouveau selezionarono e modernizzarono alcuni tra gli elementi del Rococò, come le decorazioni a fiamma e a conchiglia, al posto dei classici ornamenti naturalistici Vittoriani. Prediligevano invece la Natura per fonte di ispirazione ma ne stilizzarono evidentemente gli elementi e ampliarono tale repertorio con l’aggiunta di alghe, fili d’erba, insetti.

Caratteristiche le forme organiche, le linee curve, con ornamenti a predilezione vegetale o floreale. Le immagini orientali, soprattutto le stampe giapponesi, con forme altrettanto curvilinee, superfici illustrate, vuoti contrastanti, e l’assoluta piattezza di alcune stampe, furono un’importante fonte di ispirazione. Alcuni tipi di linee e curve divennero dei cliché, poi adoperati dagli artisti di tutto il mondo. Altro fattore di grande importanza è che l’Art Nouveau non rinnegò l’uso dei macchinari come accadde in altri movimenti contemporanei, come quello di Arts & Crafts, ma vennero usati e integrati nella creazione dell’opera. In termini di materiali adoperati la fonte primaria furono certamente il vetro e il ferro battuto, portando ad una vera e propria forma di scultura e architettura.

L’Art Nouveau si configurò come stile ad ampio raggio, che abbracciava i più disparati campi – architettura, design d’interni, gioielleria, design di mobili e tessuti, utensili e oggettistica, illuminazione, arte funeraria, eccetera. Oggi l’Art Nouveau è considerata precursore dei movimenti più innovativi del XX secolo, come l’espressionismo, il cubismo, il surrealismo, l’Art Deco ed il successivo Movimento Moderno in architettura (in Italia definito anche Razionalismo).

I settori [modifica]


Decorazione. Privat-Livemont, sgraffito su un edificio di Bruxelles, primi del Novecento.

La lavorazione del vetro fu un campo in cui questo stile trovò una libera e grandiosa forma espressiva— per esempio, i lavori di Louis Comfort Tiffany a New York o di Émile Gallé e i fratelli Daum a Nancy in Francia.

In gioielleria l’Art Nouveau ne rivitalizzò l’arte, con la natura come principale fonte di ispirazione, arricchita dai nuovi livelli di virtuosismo nella smaltatura e nell’introduzione di nuovi materiali, come opali o pietre semipreziose. L’aperto interesse per l’arte giapponese e l’ancora più specializzato entusiasmo per la loro abilità nella lavorazione dei metalli, promosse nuove tematiche e approcci agli ornamenti. Per i primi due secoli l’accento fu posto sulle gemme, specialmente sul diamante, e il gioielliere o l’orafo si occupavano principalmente di incastonare pietre, per un loro vantaggio puramente economico. Ma ora stava nascendo un tipo di gioielleria completamente differente, motivato più da un’artista-designer che da un gioielliere in sola qualità di incastonatore di pietre preziose.

Furono i gioiellieri di Parigi e Bruxelles che crearono e definirono l’Art Nouveau in gioielleria, e fu in queste città che vennero creati gli esempi più rinomati. La critica francese dell’epoca fu concorde nell’affermare che la gioielleria stava attraversando una fase di trasformazione radicale, e che il disegnatore di gioielli francese René Lalique ne era il fulcro. Lalique glorificò la natura nella sua arte, estendendone il repertorio per includere nuovi aspetti— libellule o erba—, inspirati dall’incontro tra la sua intelligenza e l’arte giapponese.

I gioiellieri si dimostrarono molto acuti nel richiamarsi con il nuovo stile ad una nobile tradizione guardando indietro, al Rinascimento, con i suoi monili in oro lavorato e smaltato, e la visione del gioielliere come artista prima che artigiano. Nella maggior parte delle opere di quel periodo le pietre preziose retrocessero in un secondo piano. I diamanti furono per lo più utilizzati con un ruolo secondario, accostati a materiali meno noti come il vetro, l’avorio e il corno.